Spesso i brand compiono un errore che, c’è da dire, è molto comune: delegano la loro presenza sul web e tutta la loro strategia di comunicazione ai social media.

Siamo tutti d’accordo sul fatto che i social media abbiano cambiato totalmente la nostra vita e il nostro modo di comunicare, ma ve lo assicuriamo, non bastano.

Non basta essere presenti sui social media per esaurire ciò che un brand ha da dire al suo target, al suo pubblico.

E in questo articolo vi spieghiamo perché.

LateralTelling crea strategie di comunicazione basate sui contenuti scritti e grafici.

E come si valutano queste strategie? Attraverso le cosiddette KPI, ovvero key performance indicator. Detto in un linguaggio potabile, le KPI sono quelle metriche che ci indicano se la nostra strategia di comunicazione è andata a buon fine.

Possono riferirsi a quante persone, grazie alle nostre strategie, hanno acquistato i nostri prodotti dal nostro sito, quante persone ci hanno chiamato per prenotare un tavolo nel nostro locale o una camera nel nostro albergo, quante si sono rivolte a noi per usufruire di un nostro servizio o di una nostra consulenza per migliorare la propria quotidianità.

E i social sono sono di supporto, nel senso che certamente rientrano nelle KPI, ma non sono un elemento essenziale o imprescindibile.

 

Le vanity metrics: il riflesso egoico dei social media

I social media, in soldoni, gonfiano l’ego e al centro di questo “rigonfiamento” egoico, solido quanto una bolla di sapone, ci sono quelle che in gergo chiamiamo vanity metrics, ovvero le metriche vacue.

Ci stiamo riferendo sostanzialmente a due metriche tipiche dei social media: numero dei like e numero di follower. Fermo restando che vi è un mercato fiorente di vendita di follower falsi che, detto fra noi, non aumentano di certo il lustro e la serietà del vostro profilo e del vostro brand e prodotto, il numero dei like e il numero dei follower di certo non dimostrano una certa conversione del nostro target, ma ci fanno sentire più “fighi”.

 

Fatto sta che non possiamo prescindere dalla presenza delle vanity metrics in un mondo come quello dei social di cui, comunque, dobbiamo tener conto.

 

Il grado di utilità delle vanity metrics

Nonostante tutto le vanity metrics sono utili quando parliamo di brand awareness e brand reputation.

La brand awareness è letteralmente il grado di conoscenza da parte del pubblico del nostro brand. Per farla breve, Coca Cola o Apple hanno un altissimo grado di brand awareness e, anche se non avete mai consumato un prodotto Coca Cola o Apple, siete tutti in grado di riconoscere il brand.

La brand reputation, invece, è il grado di reputazione di un brand da parte del pubblico. Insomma, anche qui ci riferiamo a due esempi molto noti per comprendere immediatamente di cosa stiamo parlando. Sappiamo tutti che Ferrari è un brand automobilistico e che la sua reputazione come brand di lusso, capace di progettare e creare automobili da sogno, che sfiorano velocità pazzesche e che sono curate in ogni minimo dettaglio, è cosa nota. La brand reputation si basa anche sulle relazioni che quel brand è riuscito ad intrecciare nel tempo, e come è stato capace di fronteggiare una situazione di crisi.

 

Se abbiamo molti follower sui social (a patto che essi siano reali e non comprati) o se i nostri post ricevono molti like, questi numeri sono utili alla costruzione e alla diffusione della nostra brand awareness e brand reputation. Ma dobbiamo chiederci se sono utili alla conversione dei lead in consumatori reali.

 

Per questo, dobbiamo tener conto di una questione di massima importanza, ovvero: tutti i social media sono giusti alla nostra causa? Nel senso: è davvero utile per il nostro brand essere presente davvero su tutti i social?

La risposta è NO.

 

Quali social media scegliere per il nostro brand

Nel panorama estremamente diversificato dei social media, bisogna ricordarsi sempre, a eterno monito, un concetto importantissimo: non tutti i social sono uguali, il loro linguaggio cambia, esattamente come fossero ambiti disciplinari e non tutti sono utili alla stessa causa e alla natura intrinseca del nostro brand.

 

Non scenderemo nel dettaglio sulle particolarità di ogni social media, anche perché per farlo ci vorrebbero pagine intere di questo blog. Ci ripromettiamo comunque di dedicare un articolo solo a descrivere ogni social media e le sue particolarità.

Per ora ci interessi sapere che il nostro brand non ha bisogno di essere presente effettivamente dappertutto. La bravura di un social media manager e di un content strategist sta proprio nell’individuare, a partire dalla nostra brand identity, quale social si addice meglio al nostro brand e strutturare una comunicazione particolare e adeguata, che intrecci la nostra brand identity con il linguaggio del social media scelto.

Solo in questo modo il social media potrà essere uno strumento utile alla causa del  vostro brand. Diversamente, ve lo garantiamo, sarà solo il riflesso sfocato della convinzione che avete fatto un buon lavoro.